1882: NASCITA DELLA SOCIETA`

In quell’epoca, in una Venezia ancora prostrata dalla dominazione austriaca, la passione per la barca e per la voga sembravano sopite, nonostante la città della Serenissima, indissolubilmente legata al mare, misurasse da sempre i suoi ritmi sulle maree e svolgesse le sue più importanti manifestazioni, sia liete che tristi, sull’acqua.

Dopo la breve stagione di risveglio sportivo tra il 1871 ed il 1877, che aveva visto la costruzione di alcune nuove barche a remi da competizione e la ricostruzione, nel 1874, della “dodesona” da parte del cantiere Fassi, l’amore per la voga e la voglia di misurarsi con gli altri erano infatti in declino. Fortunatamente, però, la nuova concezione dello sport che si stava diffondendo in Europa per la felice intuizione di Thomas Arnold di Rugby e per l’opera appassionata del barone de Coubertin, contagiò un nobile veneziano di ritorno dall’Inghilterra, il Conte Piero Venier, che raccolse il primo nucleo di giovani che volevano riprendere la tradizione del remo.

Nel più vecchio statuto da noi raccolto (anno 1884) si legge:

Si è costituita in Venezia con il 1° Ottobre 1882 una società che prende il nome di “Bucintoro”.
Scopo precipuo della Società è quello di promuovere e facilitare l’esercizio del remo”.

Fu questo l’inizio della storia gloriosa ed appassionante della nostra associazione, che da oltre un secolo modula la sua vita con quella della città della quale è parte integrante ed insostituibile. Rapidamente i soci salirono a 120 e già nel 1883 l’allora sindaco Sergio degli Alighieri conferì l’incarico alla Bucintoro di organizzare i festeggiamenti per i 200 ginnasti della Cristoforo Colombo che dovevano raggiungere Venezia. Questo fu l’inizio di un rapporto con le Autorità cittadine che vide il nostro Sodalizio impegnato nell’organizzazione di manifestazioni, nella partecipazione alla Regata Storica in occasione dell’esposizione d’arte del 1897 ed in altre importantissime circostanze, come le visite di rappresentanti di Stato o di altre autorità civili e militari.

1884: LA PRIMA VITTORIA INTERNAZIONALE

Il 4 Giugno 1884, a Torino, l’equipaggio composto da Francesco Vianello, Enrico Rossi, Vittorio Molin e Arnoldo Cibin, a bordo dell’imbarcazione “Rialto”(una “veneta a 4”), conquistò la prima vittoria della Bucintoro aggiudicandosi la Coppa della Duchessa di Genova, una bandiera, una medaglia d’oro e la somma di lire 1.600.

LE VITTORIE E LE PARTECIPAZIONI OLIMPICHE

1906: LE OLIMPIADI DI ATENE

Il 22 e 26 aprile, sulle azzurre acque del Falero, gli atleti della Bucintoro, battendo gli equipaggi di Francia, Svizzera, Grecia, Danimarca e Stati Uniti, conquistarono per l`Italia il titolo in jole a quattro ed il 28 aprile si aggiudicarono la vittoria  in jole a due sul chilometro e sul miglio marino. Questi i nomi dei nostri primi olimpionici: Enrico Bruna, Emilio Fontanella, Giuseppe Poli, Riccardo Zardinoni e il giovane timoniere Giorgio Cesana.

1919: OLIMPIADI MILITARI DI PARIGI

La prima guerra mondiale si era da poco conclusa e già ai primi di gennaio i soci della Bucintoro si riunirono al Caffé Florian per programmare la ripresa dell’attività agonistica. L’11 giugno il “quattro con” della Bucintoro si qualificò alle selezioni per le Olimpiadi Militari di Parigi. L’equipaggio era composto da: Ercole Olgeni, Enrico Bruna, Giovanni Scatturin, Aldo Bettini, i quali conquistarono un brillantissimo 1° posto.

1920: LE OLIMPIADI DI ANVERSA

Dopo una serie di splendide affermazioni che caratterizzarono questa annata sportiva, il 30 agosto 1920, ad Anversa, il “due con” di Ercole Olgeni e Giovanni Scatturin, timoniere Guido De Felip, si laureò campione olimpico, ed il successivo 10 settembre, a Milano, la Confindustria assegnò alla società un particolare riconoscimento nel corso di una solenne cerimonia, per aver tenuto alto nel mondo il nome dello sport italiano.

1936: LE OLIMPIADI DI BERLINO

Dopo la splendida conquista del Campionato Europeo nel 1935 da parte del “due con” di Almiro Bergamo, Guido Santin, timoniere Luciano Negrini, gli equipaggi della Bucintoro si affermarono in una lunga serie di regate ed il 29 giugno vennero premiati dal Duce Benito Mussolini durante un’importante riunione.

Il 27 luglio 1936 il “due con” della Bucintoro vinse la selezione olimpica ed il 15 agosto, a Berlino,  nella finale, il nostro equipaggio composto da Almiro Bergamo, Guido Santin, timoniere Luciano Negrini, si classificò secondo dietro ai tedeschi, precedendo Francia e Danimarca.

1952: LE OLIMPIADI DI HELSINKI

Il frutto di mesi di preparazione, l’opera appassionata e quotidiana di allenatori e dirigenti consentirono di raggiungere dei risultati determinanti. Dopo la conquista dei relativi titoli italiani, la Bucintoro alle selezioni olimpiche piazzò ben tre equipaggi: il “due con” di Giuseppe Castellet, Rizzato, tim. Sergio Ghiatto;  il “quattro con” di Albino Trevisan, Amedeo Scarpi, Abbondio Smerghetto, Tarquinio Angiolin, tim. Otello Ballarin; “l’otto con” di Albino Baldan, Ottorino Dalla Puppa, Alberto Bozzato, Ferdinando Smerghetto, Armando Zanella, Dino Nardin, Ottorino Enzo, Savino Cimarosto, timoniere  Sergio Ghiatto. Dopo le selezioni la Federazione Italiana Canottaggio, con una contestatissima decisione, deliberò di inviare ad Helsinki solo il “quattro” e “l’otto”, con l’inserimento di due elementi della Marina Militare. Fu questa l’ultima volta in cui alle Olimpiadi parteciparono degli equipaggi societari, sostituiti successivamente da formazioni composte da elementi selezionati in tutto il paese. 

La zona di Treporti è sempre stata un vivaio di atleti di razza, di gente che l’agonismo e la lotta li portano nel sangue, uomini temprati dalla fatica di lavori ingrati e spesso di pura sopravvivenza. Ed è da questa zona, dove la Bucintoro aveva a suo tempo stabilito una propria sezione, che provenivano i componenti dei due equipaggi olimpici.

1960: OLIMPIADI DI ROMA

Con le Olimpiadi di Roma la Bucintoro raggiunge risultati di eccellenza anche in una specialità relativamente nuova per il mondo del remo italiano: la canoa olimpica. Già nel 1959 un nutrito numero di nostri atleti vennero convocati tra i probabili olimpici. Anche in questo caso, preziosissimo l’apporto del vivaio di Treporti. Sotto la guida puntuale ed appassionata di Bruno Costantini si ripetè il miracolo che aveva condotto alla partecipazione delle Olimpiadi di Helsinki. Dopo numerose affermazioni nazionali ed internazionali e la convocazione di ben dieci canoisti per la formazione della squadra nazionale, il solo Annibale Berton prese parte ai Giochi Olimpici di Roma, classificandosi al quarto posto unitamente a Zilioli, Schiavi e Ongari nella staffetta K1 4×500. Non vanno peraltro dimenticati gli altri splendidi canoisti: Savino Cimarosto, Primo Cimarosto, Vittorio Enzo, Egidio Nardin, Angelo Scarpa, Bruno Soranza, Romolo Scarfì, Adriano Smerghetto e Benito Zanella.

1992: OLIMPIADI DI BARCELLONA

Conclusasi la lunga e  esaltante presenza degli atleti treportini, scomparso purtroppo il grande e indimenticabile allenatore Bruno Costantini, la Bucintoro si attrezzò per la formazione di una nuova squadra di atleti per il settore canoa, l’unico adeguatamente percorribile viste le mutate condizioni logistiche in cui la società si trovò ad operare. Molto è cambiato nella nostra Città ed il fenomeno del moto ondoso, praticamente irrilevante negli anni ’50, condizionò fortemente l’attività sportiva della Bucintoro, data l’ubicazione delle strutture a mare sul Canale della Giudecca. Con grandi sacrifici gli allenatori che si sono avvicendati, da Giorgio Bertossi a Claudio De Zanchi, e da ultimo Antonio Dal Santo, misero in piedi una squadra che conquistò titoli italiani e che riuscì a far selezionare per la squadra nazionale l’atleta Chiara Dal Santo, che partecipò alle Olimpiadi di Barcellona con il K4 femminile, giungendo fino alle semifinali.

I CAMPIONATI EUROPEI: LE VITTORIE E LE PARTECIPAZIONI

1926: CAMPIONATI EUROPEI DI LUCERNA

Il 1926 restò nella storia della società come una delle annate più felici.

Alle Regate Nazionali di Salò la Bucintoro vinse infatti: la Coppa Quaiotto per “due con” juniores; la Coppa Bertoli per la “veneta a quattro”; la Coppa Bettoni per lo skiff  juniores; la Coppa G.H. Gardone per la “jole a otto”; la Coppa Carbonera per la “veneta a 4”; la Coppa G. D’Annunzio per la “jole a otto” seniores.

Ai Campionati Italiani di Pallanza si laurearono 25 campioni d’Italia, i cui nomi sono riportati di seguito: Carlo Adorno, Gino Bettini, Alessandro Brass, Giuseppe Camuffo, Giovanni Carrer, Terenzio Catullo, Pietro Catullo, Giulio De Marchi, Aldo Da Venezia, Guido De Felip, Vincenzo Fabiano, Francesco Fabiano, Gildo Foco, Gildo Gasparini, Inio Benvenuto, Aldo Olgeni, Angelo Olgeni, Giovanni Fea, Antonio Padovan, Nicola Scarpa, Giuseppe Scarpa, Corrado Signoretto, Giuseppe Signoretto, Giorgio Signoretto.

E non poteva che essere un equipaggio della Bucintoro a rappresentare l’Italia ai Campionati Europei di Lucerna, dove il 6 settembre 1926 l’”otto” si aggiudicò uno splendido secondo posto dietro all’Olanda, con un distacco di 3 decimi. L’equipaggio era composto da: Vincenzo Fabiano, Francesco Fabiano, Angelo Olgeni, Ermenegildo Foco, Terenzio Catullo, Giuseppe Camuffo, Aldo Olgeni, Antonio Padovan, timoniere Gino Bettini.

1935: CAMPIONATI EUROPEI DI BERLINO

Il 19 agosto 1935 a Grunau il “due con”  della Bucintoro (Almiro Bergamo, Guido Santin, tim. Luciano Negrini) conquistò la vittoria dopo una strenua lotta con l’equipaggio tedesco.

LE BENEMERENZE

Come si è già accennato, fin dalla sua fondazione la Bucintoro si è subito inserita nella vita sportiva, sociale e culturale della città, con iniziative, nel quadro delle disposizioni statuarie, di beneficenza e di pubblica utilità. Una delle prime sezioni fondate in seno all’associazione fu quella dei pompieri volontari, precursori del Corpo dei Vigili del Fuoco. Numerosissime le attività di beneficenza che si sono susseguite in occasione di calamità naturali, di particolari necessità cittadine e delle guerre che hanno travagliato il nostro paese. Nel 1895 la Bucintoro venne ufficialmente costituita in sezione lagunare della Croce Rossa Italiana ed ospitò le prime manovre della flottiglia fluviale e lagunare dell’Ente. Nella documentazione in nostro possesso sono ricordati i risultati conseguiti nella raccolta di fondi e di generi alimentari e di vestiario in occasione del colera del 1886, del terremoto di Messina, della guerra italo turca del 1913, della prima guerra mondiale del 1915-18, alla quale parteciparono i migliori soci della Bucintoro e nella quale 26 giovani canottieri caddero per la Patria meritando i più alti riconoscimenti per il loro valore. Tali iniziative si riprodussero anche nel corso del secondo conflitto mondiale con il contributo di soci e socie, spesso coordinate dalle Patronesse, per alleviare le sofferenze della popolazione e dei soldati al fronte. L’esempio di tanti predecessori indussero il Consiglio Direttivo alla costituzione di una sezione di Protezione Civile.

GLI INCARICHI PUBBLICI: LA BUCINTORO E LA CULTURA

Dopo i lavori per l’accoglienza dei ginnasti genovesi della Società Cristoforo Colombo nel 1883, la Bucintoro collaborò sempre con l’amministrazione cittadina all’organizzazione di cortei acquei legati ad avvenimenti importanti, tra i quali si ricordano:
– 1893 Organizzazione della regata “reale”; 
– 1886 Visita di S.M. Umberto I° e del Kaiser Guglielmo I°;
– 1902 Visita di S.M. Vittorio Emanuele III, concessione del Patronato e del titolo di “Reale” alla Bucintoro e nomina del Re a Presidente onorario della Società; 
– 1908 Visita di Gabriele D’Annunzio che coniò il motto della Società “Senz’ali non può”;
– 1911 Consegna della bandiera di combattimento alla R.N. San Marco;
– 1912 Solenne inaugurazione dell’acquedotto di Mestre;
– 1921 Consegna della bandiera di combattimento alla R.N. Venezia e visita di S.A.R. Umberto di Savoia;
– 1925 Visita del Duca del Mare Amm. Thaon di Revel;
– 1926 Visita di S.M. Vittorio Emanuele III e del Maresciallo dell’Aria Italo Balbo; 
– 1932 In occasione del 50° anniversario della fondazione, visita del Duca di Genova e del Co. Vittorio Cini – consegna della bandiera di combattimento all’incrociatore S. Marco; 
– 1960 Visita di S.M. Regina Elisabetta d’Inghilterra;
– 1972 Visita di S.S. Paolo VI;
– 1980 Visita di Sir Relman Cowen, Governatore Generale per l’Australia; 
– 1981 Visita di S.E.R. Douglas Scott, Ambasciatore Australiano in Italia; 
– 1982 Primo Nebiolo Vice Presidente del Coni e Presidente Internazionale della Federatletica visita la Bucintoro; in occasione della celebrazione del centenario della fondazione, visita dei Presidenti della FIC Paolo D’Aloja e della FICK Sergio Orsi; S.E. Sir Reinold Arculus Ambasciatore di Gran Bretagna ospite sulla “dodesona” per la Regata Storica;
– 1986 Visita di S.E. Susanna Agnelli; 
– 1990 Varo del Moro di Venezia;
– 1992 Festeggiamenti per il rientro a Ravenna e a Venezia del “Moro di Venezia”.
Negli innumerevoli rapporti con il mondo della cultura, va ricordata la figura illustre di un socio, che nella nostra vecchia sede dei Giardinetti e sulle nostre barche scrisse un libro studiato in tutte le scuole inglesi. Si tratta di Frederick Rolf (1860-1913) “Baron Corvo” e del suo famoso “The Desire and Pursuit of the Whole”. Numerosissimi i cicli di conferenze organizzati nel tempo dalla società e proseguiti anche negli anni recenti, con indagini nel mondo della navigazione e dei viaggi al tempo della Serenissima. Memorabili infine i concerti organizzati dalla Bucintoro nelle varie sedi sociali e la costante presenza tra i suoi soci di studenti del locale conservatorio e di concertisti.

LE SEDI SOCIALI

Sia le strutture a mare che le sedi sociali ebbero varia collocazione negli anni prima di insediarsi stabilmente nella zona tradizionale delle Zattere e di S. Marco. La prima sede sociale fu sistemata a Palazzo Grimani (nome familiare per la nostra Società che sempre ha annoverato tra i propri soci discendenti della nobile famiglia veneziana) in Ruga Giuffa. Si passò poi in Corte Barozzi, a S. Moisè, e quindi a Palazzo Balbi, in fondamenta Barbarigo, a Santa Maria del Giglio. Nel 1896 la Real Casa concesse alla Bucintoro la Palazzina del Santi ai Giardinetti Reali di S. Marco, dove rimase fino al 1960, quando per l’attivazione del terminal del nuovo aeroporto Marco Polo fummo cacciati da tale prestigioso immobile, che conobbe successivamente decenni di vergognoso abbandono ed il crollo del salone delle feste, dove è ancora visibile sul pavimento il nostro stemma. Dopo lo sfratto la nuova sede fu portata nuovamente a Santa Maria del Giglio, in un ampio appartamento. Le mutate condizioni sia della società che della città suggerirono successivamente di lasciarla in uso esclusivo al Circolo del Bridge, con il quale per alcuni anni continuò una proficua collaborazione. Le sedi a mare, dopo una prima sistemazione in Calle del Vento, passarono ai Giardinetti, alle Zattere ai Saloni, quindi in Punta della Salute.

LE FILIAZIONI

Scorrere la storia della Bucintoro non è solo prendere atto degli avvenimenti importanti di una associazione sportiva, delle sue vittorie, delle sue sconfitte, dei periodi esaltanti e delle annate prive di risultati, dei momenti di eccellenza raggiunti dai suoi atleti in campo nazionale ed internazionale. Leggere la sua storia e consultare la documentazione d’archivio e d’epoca consente di rilevare come la linfa di questa ultra secolare società sia stata il seme per la nascita di altre associazioni che pure hanno dato lustro alla città ed allo sport. Il 1901 segnò un momento doloroso ed importante per la Bucintoro, per la città e per lo sport remiero italiano. Un gruppo di soci si staccò dal sodalizio e fondò una società intitolata al nome di Francesco Querini, recentemente scomparso sui ghiacci del Polo: la Società di Sports Nautici Francesco Querini. L’agonismo e la rivalità fra le due associazioni esplose subito vivissimo, tanto che la città si divise in due fazioni contrapposte, come negli antichi tempi con i Castellani ed i Nicolotti. Dalla documentazione risulta che nel 1905 la Bucintoro aveva inaugurato delle proprie sezioni anche a  Murano e a Mestre. Con il massiccio trasferimento di popolazione in terraferma, si creò l’interesse a riprendere l’attività a Mestre. Nel 1970, ottenuta in concessione la vecchia stazione del Dazio di S. Giuliano in abbandono, cominciarono i lavori di adattamento della nuova sede. Nel 1972, alla presenza delle maggiori autorità sportive e cittadine venne inaugurata la nuova sezione. Difficoltà di vario ordine e la distanza dalla città storica suggerirono di lasciare ampia autonomia ai soci della sezione mestrina, che sotto la guida del prof. Servello diedero vita alla consorella Società Canottieri Mestre.
Anche dalla sezione di Treporti è nata una nuova autonoma società, la Canottieri Treporti che, pur tra mille difficoltà, tiene alto il nome di tanti gloriosi atleti del passato e mira a rinverdire le affermazioni treportine nel mondo del remo. Con la fine dell’ultima guerra mondiale e con l’annessione dei territori istriani e dalmati alla Jugoslavia, si erano chiuse anche le esperienze di famose società di canottaggio quali la Diadora di Zara. Numerosi sportivi e soci dell’antica società zaratina trapiantati a Venezia, guidati dal prof. Luigi Muller, preparatore degli atleti della Bucintoro alle Olimpiadi di Helsinki, ed affiancati da alcuni soci della Bucintoro trasferitesi al Lido, diedero vita ad una nuova associazione con il nome ed i colori della mitica Diadora. L’impetuoso sviluppo di nuove associazioni remiere dedite alla voga alla veneta indotto dalla Vogalonga ha poi portato ad un depauperamento delle forze delle due società storiche veneziane, Bucintoro e Querini, con la creazione di più piccoli centri, vicini alle necessità locali e di sestiere. Una delle ultime associazioni nate da questo movimento è l’Associazione Canottieri Giudecca che ha tra i suoi fondatori un nucleo portante rappresentato da alcuni soci della Bucintoro. 

Nel 1998, grazie all’idea e all’impegno di alcune socie della Bucintoro e della Canottieri Giudecca, è nata la Regata delle Donne, la prima e finora unica regata femminile su caorline, che ha il merito tra l’altro di mettere in barca esperte regatanti insieme ad amatrici e semplici appassionate della voga veneta.

Le attività  della Bucintoro e la sua azione di stimolo non si sono manifestate solo nel mondo del remo. L’attività della sua sezione velica, durata fino al 1950,  ha dato vita anche ad un nuovo circolo velico: il Diporto Velico Veneziano, grazie all’iniziativa del compianto Egidio De Zottis, che profuse energie ed amore per lo sport, dapprima nella nostra società e quindi nel D.V.V. Con tutte queste nuove società che hanno tratto vita e tradizioni dalla nostra antica associazione, si sono sempre mantenuti rapporti di sportiva collaborazione per cercare di far sviluppare e progredire lo sport del remo. 

INIZIATIVE INTERNAZIONALI E GEMELLAGGI

La vita della società si è arricchita negli ultimi anni di iniziative internazionali che sono venute a consolidare la già ampia fama della Bucintoro all’estero. Il famoso libro di Frederick Rolfe più sopra citato ha reso familiare il nome del nostro club tra gli studenti inglesi. La frequentazione delle nostre strutture da parte di numerosissimi studenti stranieri che vengono a Venezia per i loro cicli di studi, l’ospitalità assicurata ad equipaggi dei vari paesi europei in occasione della Vogalonga, hanno reso abituale e familiare la presenza dei “foresti” tra di noi. Da tutte queste premesse sono nati due importanti avvenimenti:

GEMELLAGGIO CON IL CLUB CANOTTIERI ITALIANI DI BUENOS AIRES

Il legame con l’importante Club della capitale argentina, nel quale ha operato per oltre cinquant’anni il nostro campione olimpico Cav. Scatturin, è stato ufficializzato in occasione di un indimenticabile viaggio in Argentina, compiuto nel novembre del 1997. La visita della nostra rappresentanza è stata suggellata dal dono di una gondola alla città di Tigre, meta di visite ammirate delle scolaresche della città.

PARTECIPAZIONE ALLA “FETE DE L’EAU” A VILLENEUVE SUR LOT

Il ricordo di questo avvenimento dell’agosto del 1998, è ancora vivissimo tra coloro che hanno avuto la fortuna di partecipare al viaggio nella bella cittadina dell’Aquitania. La tradizionale festa locale, dedicata quell’anno a Venezia ed alla Commedia dell’Arte, è stata impreziosita dalla presenza delle nostre imbarcazioni, tra cui la gondola “Europa”. Si sono ovviamente creati stretti legami con la consorella Aviron Villeneuvois, fondata come la Bucintoro nel 1882.

PARTECIPAZIONE ALLA “FESTA VENEZIANA” DI BAMBERG

Nel luglio del 2000, un gruppo di soci si sono recati a Bamberg, in Germania, per prendere parte alla “festa veneziana”, che ha raccolto nella storica cittadina le varie gondole presenti in quel paese. A queste prestigiose imbarcazioni si sono unite le quattro mascarete da regata portate dalla Bucintoro, che hanno dato vita ad una bellissima e affollata manifestazione. Sorprendente il grande amore per la nostra città e l’entusiasmante passione dimostrata dai partecipanti per la voga veneta, genuina espressione della civiltà veneziana sull’acqua.

PARTECIPAZIONE ALLA TRAVERSATA DI PARIGI

Da diversi anni si era ipotizzata una partecipazione della Bucintoro alla Traversata di Parigi, una maratona sui remi simile alla Vogalonga. L’ipotesi si concretizzò nel 2000, quando gli amici della Moto Guzzi, che da alcuni anni partecipavano alla Vogalonga, hanno reperito una imbarcazione a Parigi che ci ha consentito di partecipare alla manifestazione. 

GEMELLAGGIO CON LA SOCIETA` CANOTTIERI MESTRE

Nel 1999 la Società Canottieri Mestre ha solennemente festeggiato il 25° anniversario della propria fondazione. Come già è stato scritto, la Società Canottieri Mestre nacque dopo che la Bucintoro decise di assegnare piena autonomia alla nuova sezione, a causa delle difficoltà logistiche ed organizzative riscontrate. I rapporti tra le due società sono sempre stati ottimi e i legami di amicizia e collaborazione tra i soci sono stati sempre strettissimi. La festosa ricorrenza del 25° anniversario della fondazione spinse a formalizzare solennemente questa amicizia con un gemellaggio che vincolò le due società a collaborare per il raggiungimento dei fini statutari che le accomunano, e al reciproco aiuto e coinvolgimento nelle iniziative per lo sviluppo e la diffusione dello sport del remo e della vela.

I RAIDS

L’organizzazione di raids remieri rientra tra le attività tradizionalmente svolte dai soci della Bucintoro. Periodicamente, in concomitanza con eventi particolari o per il favorevole incontro di appassionati che insieme desiderano compiere un’impresa più coinvolgente e più gratificante della quotidiana pratica della voga, si sono svolti raids per raggiungere varie località. Prima dell’impetuoso affermarsi della voga veneta come pratica principe a Venezia, le imbarcazioni abitualmente usate erano le jole da mare ed in uno o due casi delle “venete”. Più recentemente, sono state utilizzate varie imbarcazioni tipiche veneziane quali la gondola, la balotina, il sandolo. Per gli avvenimenti più importanti è scesa naturalmente in acqua l’ammiraglia della flotta sociale, ossia la “dodesona”. Nell’archivio storico sono stati trovati documenti relativi a raids effettuati a Triste, subito dopo l’annessione del territorio alla fine del primo conflitto mondiale. Trieste è una meta ricorrente ed amata dalle varie generazioni che via via si sono succedute. Memorabile il raid in jole a otto a Pola nel 1931, quello a Trieste nel 1954, quando una jole a otto compì l’impresa in 36 ore di voga. Non vanno dimenticati i raids lungo i fiumi: Venezia – Pavia, in sandolo a quattro remi, oltre alle ripetute visite a Treviso, S. Donà di Piave, Adria. Molti i laghi percorsi: Garda, Como, Trasimeno, Maggiore, Auronzo ecc. Altra impresa importante fu il raid della “dodesona” a Ravenna in occasione dei festeggiamenti al “Moro di Venezia” rientrato dalla Coppa America.